Effetti speciali in stampa digitale grazie alle tecnologie Heidelberg.

Dopo un periodo durante il quale stampa digitale in senso creativo è stata in genere associata solo alle varie soluzioni inkjet, da qualche tempo anche le tecnologie laser stanno recuperando terreno, grazie soprattutto a una rinnovata spinta frutto di una ricerca avanzata sui toner. Se da una parte la prospettiva di utilizzare supporti rigidi o di dimensioni mai immaginate in precedenza per la stampa diretta ha calamitato gran parte dell’attenzione, dall’altra la possibilità di realizzare effetti speciali sfruttando in modo diverso i tradizionali fogli e mettendo a frutto lunghe esperienze sta ridando vita a un settore a volte troppo presto relegato a un ruolo da comprimario.

Chi non ha mai smesso di credere alle potenzialità della stampa laser anche come mezzo per lasciare spazio alla creatività dei grafici, oggi può contare su una serie di strumenti innovativi, capaci di attirare l’attenzione degli addetti ai lavori e vedere quindi crescere nuove opportunità.

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La rinascita del toner.

Alla base di tutto, una nuova generazione di toner, grazie alla quale aggiungere agli stampati effetti speciali difficilmente riproducibili in altro modo. Alla tradizionale quadricromia, questo comparto della stampa digitale può ora aggiungere nuove opzioni. Aspetto altrettanto interessante, in modo estremamente versatile, vale a dire senza la necessità di dover scegliere una configurazione fissa al momento dell’acquisto, ma con la libertà invece di poter adattare il macchinario a diverse situazioni.

Tra i primi a credere in questa opportunità, Heidelberg non ha esitato a mettere in campo esperienza e competenza, puntando allo sviluppo continuo di nuove opportunità legate alla stampa digitale. Con la formulazione di nuovi toner prima di tutto, ma anche con sistemi produttivi in grado di assecondare una maggiore complessità dei processi. Prima di poter aggiungere una o più cartucce alle quattro tradizionali della quadricromia è infatti stato necessario un ulteriore passo in avanti in termini di precisione nella gestione dei supporti. Dall’estensione della gamma trattabile alla messa a registro, fino al mantenimento, se non all’aumento, della velocità produttiva.

Il toner ingrana la quinta.

Il primo passo è l’aggiunta del toner bianco. Già utilizzato in applicazioni specifiche come i transfer, da qualche tempo è ormai diventato la regola in molti altri progetti di stampa digitale. In particolare, l’ulteriore strato si rivela utile per trattare supporti colorati o neri. Di fatto, la posa di uno strato bianco prima della composizione del colore in quadricromia aiuta a garantire risalto e soprattutto fedeltà cromatica. Aspetto molto importante, Heidelberg permette di scegliere la modalità ed eseguire l’operazione in un unico passaggio. Sinonimo di velocità di produzione e soprattutto di precisione nella stampa, a vantaggio della qualità complessiva del lavoro.

Un secondo elemento distintivo per la stampa digitale a toner è la verniciatura in linea. In alternativa al bianco, un quinto alloggiamento previsto su alcuni macchinari può essere utilizzato per depositare una lamina trasparente. A protezione dello stampato prima di tutto, ma anche per realizzare effetti particolari calibrando la stampa solo su alcune aree. Da un parziale rilievo in grado di portare lo stampato in una nuova dimensione fino alla possibilità di creare riflessi insoliti, in entrambi i casi si parla comunque di fattori distintivi, da trasformare facilmente in nuove opportunità.

Il tocco in più Heidelberg.

Negli ultimi tempi, Heidelberg ha cercato però di spingersi oltre, puntando a superare i limiti cromatici della quadricromia applicata a un sistema di stampa digitale laser. Da qui, l’idea di sfruttare il quinto alloggiamento per un ulteriore colore. Dopo i riscontri favorevoli incontrati dalle tinte fluorescenti, rosa e giallo quelle per ora disponibili, i ricercatori tedeschi hanno voluto ricercare qualcosa di veramente insolito e innovativo. È arrivata così la nuova generazione di toner rosso invisibile.

In pratica, si tratta di un toner visibile solo in presenza di una luce ultravioletta. Nella circostanza, il semplice aspetto leggermente lucido, rivela immediatamente tutte le proprie potenzialità nascoste e non manca di stupire. Sotto la sorgente luminosa, il supporto trattato con il rosso invisibile si trasforma in un rosso brillante. Dietro il sicuro effetto sorpresa si nascondono però anche applicazioni molto più pratiche e quindi concrete nel campo dell’anticontraffazione. Alla possibilità di proporre poster, inviti, brochure o altro materiale di comunicazione visiva con effetto luminescente, si sommano nuove interessanti opportunità per le applicazioni di sicurezza.

Considerando le potenzialità dello sviluppo Heidelberg, con tutta probabilità questa non sarà l’ultima novità presentata in materia di stampa digitale laser. La presenza della quinta cartuccia intercambiabile è ormai indispensabile per competere a certi livelli. Soprattutto, ha aperto la strada a una serie di ulteriori sviluppi per buona parte ancora da scoprire.

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